Le polizze di tutela giudiziaria prevedono il rimborso delle spese legali nel caso in cui l’assicurato, e spesso anche i famigliari indicati sullo stato di famiglia, siano coinvolti in controversie legali al di fuori dello svolgimento di un’attività lavorativa. La polizza è valida sia nel caso in cui l’assicurato abbia subìto un danno sia nel caso abbia causato un danno a terzi. La copertura delle spese è, generalmente, estesa sia alla fase stragiudiziale (quella che precede l’inizio di un processo) che alla fase giudiziale (il processo vero e proprio). Spesso, questa polizza viene proposta insieme ad altre polizze, come per esempio l’RCA e la polizza del capofamiglia.
Alcune polizze di tutela giudiziaria vengono chiamate a rischio definito, offrono cioè la copertura solo ed esclusivamente nei casi riportati nel contratto. Se la controversia, quindi, non rientra nelle categorie previste, la compagnia non offre alcuna copertura. Solitamente, è esclusa la copertura per le controversie già in essere prima della stipula. Generalmente, poi, la copertura assicurativa è valida per tutti i fatti accaduti durante la sua durata, anche se la richiesta danni arriva dopo la scadenza del contratto. Vediamo il caso delle controversie civili. La copertura comprende le spese del proprio avvocato, le spese legali della parte avversa in caso di sconfitta e quelle di un’eventuale consulenza tecnica. Restano a carico dell’assicurato gli oneri tributari, come il contributo unificato per l’iscrizione della causa a ruolo e le tasse di registro. La copertura non si estende a tutti i tipi di controversie. Solitamente, i giudizi in materia di diritto di famiglia (successioni, separazioni, divorzi, etc.) sono esclusi dalla garanzia o, comunque, prevedono che siano passati almeno due anni dalla stipula della polizza per avere diritto all’assistenza (periodo di carenza).
Limitazioni o esclusioni possono essere previste anche nel caso di controversie con gli inquilini di un immobile di proprietà dell’assicurato (ad esempio procedure di sfratto), di vertenze riguardanti l’acquisto o la ristrutturazione dell’abitazione, di vertenze con collaboratori domestici non regolarmente assunti. Sono generalmente escluse anche le controversie di scarso valore economico (fino a 500 euro). Nell’ipotesi in cui, dopo la causa, sia necessario procedere alla fase esecutiva (pignoramento), in genere, le polizze limitano la copertura a due tentativi di esecuzione.
Passiamo ora a parlare delle controversie penali. La copertura vale solo in caso di delitti colposi nei quali viene contestato un fatto di rilevanza penale, ma commesso per imprudenza, negligenza, incuria, imperizia, inosservanza di leggi e normative; questa è estesa anche alle spese per le indagini difensive svolte dal legale e da consulenti tecnici, come ad esempio investigatori privati. La copertura, invece, non è estesa ai delitti dolosi, nei quali l’imputato è accusato di avere intenzionalmente violato una norma penale; solo in caso di assoluzione, alcune polizze prevedono il rimborso delle spese sostenute per procedimenti di questo tipo. Le vertenze fiscali e amministrative (per una multa, una cartella esattoriale, una concessione edilizia, etc.) sono generalmente escluse dalla copertura. Quando sono comprese, sono comunque fissati molti limiti.
In caso di controversia, è necessario informare subito la compagnia. Se l’assicurato riceve la notifica di un atto giudiziario o una lettera di contestazione, può inviare una copia all’assicurazione insieme a tutti gli atri documenti utili. In caso di controversia civile, l’assicuratore cercherà di raggiungere un accordo amichevole con la controparte; spetterà all’assicurato decidere se l’accordo gli sta bene. Spetta all’assicurato anche la scelta del legale; qualora non avesse un nominativo da indicare, l’assicurazione nominerà un suo avvocato di fiducia. Resta scoperta dalla polizza la nomina di un secondo legale, se necessario (ad esempio per un procedimento che si tiene lontano dal comune di residenza dell’assicurato). Prima della stipula del contratto, occorre valutare attentamente le coperture previste, i massimali di spesa di assistenza, il periodo di carenza.