Lo scopo originale delle polizza caso vita era quello previdenziale e non quello di accumulare capitali. Tradizionalmente, infatti, la polizza caso morte prevedeva il pagamento del capitale, mentre la polizza caso vita prevedeva la rendita, al fine di poter mantenere un reddito adeguato anche quando, con la vecchiaia, la possibilità di guadagnare fosse diminuita. Nel tempo questa distinzione così rigida è venuta meno e le polizze caso vita sono diventare in certi casi dei veri e propri prodotti finanziari.
I prodotti vita possono essere molto diversi tra loro e hanno un grado di complessità ben superiore alle polizze caso morte. Per questa ragione, è molto importante leggere attentamente il fascicolo informativo, in particolare la nota informativa e la scheda sintetica. Ricordiamo che la nota informativa è il documento che ha lo scopo di informare chi intende stipulare un’assicurazione sulla vita degli aspetti essenziali del contratto, delle garanzie, della durata e delle prestazioni offerta dall’impresa assicuratrice. In parole semplici, mette nero su bianco i diritti e i doveri delle parti. Per essere valida, deve essere redatta in italiano e deve indicare espressamente quali sono i costi e i rischi connessi alla firma del contratto. La scheda sintetica costituisce, invece, una specie di riassunto delle caratteristiche principali del prodotto. Si tratta di un documento più breve e di più facile lettura, che offre utili elementi di comparazione sull’ipotetica redditività del prodotto. In questo documento devono essere inseriti gli indici ISTAT dell’inflazione degli ultimi anni e il rendimento medio dei titoli di Stato.
È fondamentale anche valutare bene tutte le spese (i caricamenti) e quale sia la quota di premio realmente investita. Tutti gli oneri connessi alla gestione della polizza potrebbero infatti annullarne il rendimento.
La forma più diffusa si assicurazione sulla vita è quella rivalutabile. Prevede che il premio pagato venga investito dalle compagnie assicurative in apposite gestioni separate e che gli utili vengano poi riconosciuti all’assicurato. Da tenere presente che non tutto il premio viene investito: una parte viene trattenuta dall’assicuratore a titolo di caricamenti.
La polizza caso vita può prevedere per l’assicurato un tasso di interesse minimo garantito, al di sotto del quale il rendimento non può scendere. Il valore è indicato nella polizza. Il tasso di riferimento è il valore più alto fra il minimo garantito e il rendimento della gestione effettuata dalla compagnia. Se il rendimento dell’investimento dovesse essere superiore al tasso minimo garantito, la compagnia riconoscerà all’assicurato una determinata percentuale. Il risultato concreto di questa operazione sta nel fatto che all’assicurato viene riconosciuta un’ulteriore parte di rendimento che rivaluta la prestazione garantita.
Generalmente, però, all’assicurato non vengono riconosciuti tutti gli utili ma solo una percentuale che varia da polizza a polizza (di solito va dal 75% all’85%). Si tratta del meccanismo della cosiddetta “aliquota di retrocessione”. Se il tasso di rendimento della gestione separata dovesse essere inferiore al minimo garantito, l’assicurato non subirà alcuno svantaggio, perché la compagnia dovrà accollarsi la perdita.
Esistono delle polizze vita che prevedono esclusivamente una partecipazione agli utili. Si tratta di una forma che non comporta garanzie minime di rendimento, ma consente di realizzare complessivamente rivalutazioni più consistenti. Questo sempre che l’investimento della compagnia sia redditizio e che la quota di rendimento riconosciuta all’assicurato sia consistente.
Vediamo, infine, il caso del contratto di capitalizzazione. Con questa forma contrattuale, di durata almeno quinquennale, l’impresa, a fronte di un premio versato in denaro o altre attività, si impegna a pagare a un certo termine delle somme determinate. Può essere previsto il pagamento anticipato del capitale attraverso il sorteggio di alcuni contratti nella misura massima del 5% di contratti emessi. È consentito il riscatto a partire dal secondo anno.