Il premio è la somma da pagare per ottenere determinate prestazioni o garanzie da parte della compagnia assicurativa. L’ammontare del premio dipende da tutta una serie di fattori: professione, età, durata, garanzie prestate. L’assicurazione non è tenuta ad indicare quali siano i criteri di calcolo adottati. Quindi il richiedente può solo conoscere il premio finale, mon il modo attraverso cui la compagnia lo ha calcolato.
Un suggerimento che può valere in linea generale è quello di fare molta attenzione alle polizze indicizzate e rivalutabili. Se da una parte il meccanismo dell’indicizzazione adegua le prestazioni dell’assicuratore al valore del denaro, dall’altra infatti rende molto difficile prevedere a quanto ammonterà il premio da pagare nel corso del contratto. Il rischio è quindi quello di trovarsi di fronte all’obbligo di versare somme che vanno al di là delle proprie possibilità. Nel caso di voglia comunque stipulare un contratto con un premio indicizzato è meglio far inserire la clausola “di stabilizzazione del premio” che consente di fermare l’aumento del premio stesso. Un altro aspetto importante riguarda il pagamento del premio. Nelle polizze vita sono previsti due tipi di premi:
- premio unico, pagato dall’assicurato una vola sola anticipatamente, all’inizio del contratto. Varia a seconda delle garanzie prestate ma, generalmente, si parla di cifre consistenti;
- premio ricorrente, pagato a scadenze periodiche per tutta la durata del contratto, di solito una volta all’anno. Può essere anche suddiviso in rate mensili, trimestrali, semestrale, etc. I costi aggiuntivi del frazionamento fanno ovviamente aumentare le spese amministrative a carico dell’assicurato e devono essere indicati nella nota informativa.
Esiste infine il premio unico ricorrente che dà all’assicurato una certa flessibilità nel versamento dei premi: dopo aver versato il premio iniziale, può infatti decidere quando pagare quelli successivi e di variarne l’ammontare senza essere penalizzato, come invece accadrebbe se smettesse di pagare. Infatti, i vari versamenti non vengono considerati come rate del premio, ma come una serie di premi unici che si susseguono nel tempo.
Quando scade il contratto, le compagnie sono obbligate ad avvertire il contraente con trenta giorni d’anticipo, comunicando anche quale documentazione deve presentare per il pagamento e devono avvisare l’assicurato che i suoi diritti si prescrivono in dieci anni, trascorsi i quali non potrà più chiedere il rimborso. Se poi il contratto prevede la possibilità di esercitare delle opzioni, l’assicuratore deve comunicarlo con sessanta giorni di preavviso, indicando le caratteristiche delle prestazioni previste dalla polizza.
Il pagamento delle assicurazioni sulla vita può avvenire tramite il versamento di un capitale o di una rendita. Nel primo caso è previsto il pagamento di un importo che l’assicuratore versa tutto in una volta in caso di morte dell’assicurato o di sua sopravvivenza alla scadenza del contratto. Alcune polizze prevedono particolari forme di versamento del capitale:
- capitale differito speciale, che prevede il pagamento di un capitale solo se l’assicurato è ancora in vita alla scadenza del contratto; se dovesse morire prima, la compagnia rimborserà agli eredi solo una quota del capitale corrispondente ai premi versati;
- capitale differito con controassicurazione, che prevede il pagamento di un capitale alla scadenza solo se l’assicurato è ancora in vita; se dovesse morire prima, la compagnia rimborserà gli eredi dei premi netti rivalutati.
La rendita prevede invece il pagamento da parte dell’assicuratore di un determinato importo, versato all’assicurato periodicamente a partire da una certa data, di solito quella di scadenza del contratto. Può essere di due tipi:
- rendita immediata, quando l’assicuratore garantisce il pagamento fin da subito, non appena è stato stipulato il contratto, previo pagamento di un premio unico e anticipato. Il rischio dell’assicuratore è legato solo alla durata più o meno lunga della vita dell’assicurato. La rendita può essere vitalizia, quando viene pagata per tutta la vita, o temporanea, quando viene pagata fino ad una certa data o fino alla morte dell’assicurato, se dovesse avvenire prima della scadenza. Si tratta di una forma poco diffusa;
- rendita differita, prevede che il pagamento venga effettuato solo da un certo periodo in poi (periodo di differimento) e che continui per tutta la vita dell’assicurato.