Prendiamo oggi in considerazione tre diverse tipologie di assicurazioni sulla vita. Le polizze linked sono polizze collegate all’andamento o di un indice o di un fondo. Sono sostanzialmente veri e propri prodotti finanziari. Sono consigliabili solo a chi ha un’adeguata conoscenza dei mercati. In ogni caso, bisogna stare molto attenti ai contenuti della scheda sintetica e della nota informativa, dato che sono forme di investimento in cui è possibile perdere una parte dei premi versati. La polizza linked può essere di due forme.
La polizza Index linked prevede che il capitale assicurato sia determinato in funzione di un indice finanziario indicato nel contratto. Il rischio di queste assicurazioni è che l’indice di riferimento abbia un andamento negativo. Alcune prevedono delle tutele minime a favore dell’assicurato. Ad esempio, può essere garantito un capitale minimo o la restituzione dei premi versati. Sottolineiamo che non tutto quello che viene pagato per il premio viene investito in quanto la compagnia ne trattiene una parte per le spese. Nel caso ci sia una diminuzione degli indici di riferimento indicati sul contratto che determini una riduzione di oltre il 30% del valore del riscatto, l’impresa deve avvertire l’assicurato entro 10 giorni; deve anche comunicare ogni ulteriore riduzione del 10%.
Le polizze Unit linked prevedono che i premi vengano investiti in fondi di investimento costituiti dalla compagnia oppure in fondi esterni (detti Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio – OICR). Il rendimento della polizza sarà quindi legato all’andamento di questi fondi che possono essere obbligazionari, azionari, bilanciati, monetari, oppure possono avere caratteristiche miste. Anche in questo caso la compagnia tratterrà la quota di propria competenza per le spese: quindi il premio investito sarà inferiore al premio pagato. Per garantire maggiore chiarezza sul prodotto è previsto che i fondi siano suddivisi in sei classi di rischio, da quello basso a quello molto alto. Può accadere che queste polizze non abbiano garanzie minime di risultato con il rischio, quindi, di vedersi rimborsare alla scadenza somme inferiori a quelle versate. Nel caso ci sia una perdita che supera il 30% dei premi investiti, l’impresa deve avvertire l’assicurato entro 10 giorni; deve anche comunicare ogni ulteriore riduzione del 10%.
Le assicurazioni miste garantiscono il pagamento di un certo capitale in favore dell’assicurato a una certa data, se è ancora in vita, e il pagamento immediato del capitale ai beneficiari, se prima della scadenza del contratto l’assicurato muore. Nell’assicurazione mista la prestazione dell’assicuratore per il caso di morte scatta immediatamente alla morte dell’assicurato e non alla scadenza del contratto. Le regole applicate sono quelle delle polizze caso vita e caso morte ma possono essere introdotte regole particolari. Una prima, chiamata “terminal bonus” prevede che in aggiunta alla rivalutazione annuale, l’assicuratore riconosca una maggiorazione del capitale assicurato in caso di morte prima della scadenza e un’ulteriore maggiorazione superiore nel caso l’assicurato sia ancora in vita alla scadenza. Una seconda, denominata “termine fisso”, garantisce il pagamento di un certo capitale alla scadenza del contratto, anche se l’assicurato muore prima. In genere, capitale e premi sono costanti.
Le assicurazioni complementari costituiscono degli ampliamenti della garanzia base. Spesso hanno per oggetto coperture per il caso di infortunio o malattia. Nel momento in cui si cessa di pagare il premio base, si estinguono tutte le garanzie complementari. Qualora le garanzie complementari siano abbinate a polizze con funzione di risparmio, c’è da tenere presente che la somma investita sarà solo quella specificatamente indicata nella polizza per quella voce e non tutto il premio pagato. Una parte di esso va a coprire il rischio assunto dalla compagnia.
L’assicurazione complementare infortuni prevede in genere che, se l’assicurato muore a causa di un infortunio, l’assicurazione riconosca ai beneficiari un capitale aumentato rispetto a quello garantito dalla polizza base. L’assicurazione complementare di famiglia ha l’obiettivo di coprire il rischio derivante dall’eventualità della morte di entrambi i coniugi. L’assicuratore si obbliga a pagare ai beneficiari un secondo capitale che ha un importo pari al precedente, se nel corso della durata del contratto si verifica anche la morte del coniuge dell’assicurato.