Arte 2.0: le Startup Italiane nel Settore dell’Arte

Il mondo dell’arte è sempre stato tradizionalista e innovativo nello stesso momento. Da un lato abbiamo avuto artisti che hanno innovato con le loro opere, mettendo in discussione le regole artistiche del loro periodo.

Dall’altro dal punto di vista del business, e anche del pubblico, c’è sempre stato un certo scetticismo nell’accogliere le novità.

Una maggiore apertura ai nuovi artisti

Nel dopoguerra, ma soprattutto a partire dali anni ’80, il grande pubblico ha iniziato ad apprezzare gli artisti contemporanei innovativi “viventi”.

Moltissimi dei grandi artisti del passato, a partire dagli impressionisti francesi, non vennero apprezzati dai contemporanei. Tant’è che la loro fama (e le quotazioni stellari dei loro quadri), venne raggiunta decenni dopo la loro morte.

Solo negli ultimi 30-40 anni il pubblico e i collezionisti hanno iniziato ad apprezzare gli artisti contemporanei anche se giovani ed innovativi. Tant’è che oggi ci sono artisti viventi superstar, le cui opere hanno un valore ben più elevato della maggior parte degli Old Masters (pensiamo a Koons, Hirst, o Bansky).

Questa crescita e innovazione artistica non è stata accompagnata da innovazione del business dell’arte che è rimasto ancorato alle vecchie logiche delle gallerie, delle esposizioni e delle aste.

Le Nuove Startup Italiane nel Mercato dell’Arte

Solo nell’ultimo decennio sono state fondate delle nuove aziende innovative che si sono proposte di trasformare il business dell’arte.

La maggior parte sono anglossassoni come Artsy (fondata nel 2009 a New York), o Artfinder (fondata nel 2010 a Londra).

Di recente sono nate anche alcune startup in Italia che si propongono di innovare il mondo dell’arte. Purtroppo non sono moltissime, però ce ne sono alcune promettenti che vogliamo farvi conoscere.

Musement: per prenotare musei online

Musement è una startup italiana fondata nel 2013. Grazie a Musement è possibile prenotare online ingressi in musei italiani e stranieri. La startup ha fatto un grandissimo lavoro nel portare online moltissimi musei, considerando che fino a qualche anno fa moltissimi musei non permettevano nemmeno di pagare con le carte di credito e non avevano un sito per le prenotazioni.

Restauro24: per trovare un restauratore

Il mondo del restauro è da sempre stato basato sul passaparola. Ciascun restauratore si specializza nel restauro di un determinato tipo di oggetti, e trovare quello giusto è un’impresa. Restauro24 permette di trovare uno o più restauratori specializzati nell’oggetto che dovete restaurare. Basta inviare una foto e i restauratori inviano I loro preventivi e le loro disponibilità.

Art Rights: per certificare e tenere traccia delle opere d’arte

Art Rights è una startup italiana che permette di certificare le opere d’arte grazie alla blockchain. In questo modo è possibile tracciare la storia delle opere d’arte, pur nel rispetto della privacy del proprietario collezionista.

Art Glass: per ammirare le opere d’arte in realtà aumentata

Art Glass è una startup italiana nata nel 2013. Ha portato la realtà aumentata in diversi musei e siti archeologici italiani. Per esempio, è stato creato un tour di Pompei con gli occhiali di Art Glass con cui è possibile vedere la città ricostruita virtualmente.

Queste sono le quattro startup italiane più importanti e che, in prospettiva, potrebbero diventare anche interessanti anche a livello internationale.

Speriamo a livello nazionale che nel prossimo futuro si sviluppino altre startup nel nostro paese e che possano aiutare a valorizzare il nostro patrimonio artistico.

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