Il sinistro: incidente intenzionale e colpa grave

Nel gergo assicurativo, il sinistro è l’evento che ha provocato il danno. Parliamo di sinistro con colpa quando la responsabilità viene accollata per almeno il 51% all’assicurato, di sinistro con colpa paritaria quando la responsabilità è divisa fra le due controparti e di sinistro senza colpa quando l’assicurato ha lo 0% di colpa.Vediamo qui il caso dell’incidente intenzionale e quello con colpa grave.

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Un principio che accomuna tutti i contratti di assicurazione sancisce che non può essere coperto un sinistro causato con dolo da parte dell’assicurato: in altre parole, quando è stato causato con la consapevolezza che avrebbe provocato un danno a cose o persone. Dal punto di vista assicurativo, non importa se ci sia stata o meno l’intenzione di ricevere l’indennizzo; basta semplicemente che il comportamento tenuto sia stato volontario. Se l’evento doloso è di una persona estranea al contratto, anche se si tratta di qualcuno di cui l’assicurato deve rispondere (ad esempio un dipendente, un figlio minore), il danno che ne deriva è in garanzia.

Se, alla base, c’è la volontà di incassare l’indennizzo, a carico dell’assicurato o del danneggiato scatta anche la responsabilità penale. Questi atteggiamenti sono sanzionati dalla legge (art. 642 del Codice Penale) che condanna il danneggiamento fraudolento di beni assicurati e della propria persona e che rende perseguibile chi denuncia un sinistro non accaduto o ne altera elementi di prova.

La compagnia assicuratrice può anche decidere di non pagare in caso di colpa grave (art. 1900 del Codice Civile), ovvero in presenza di una rilevante negligenza. In questi casi, esiste una via d’uscita: la compagnia e l’assicurato possono pattuire che la colpa grave sia coperta da garanzia. Risulta quindi di fondamentale importanza leggere attentamente tutte le condizioni contrattuali e personalizzare il più possibile il contratto. Sottolineiamo, comunque, che spetta sempre alla compagnia dimostrare che si tratta di colpa grave o di dolo, e non il contrario.

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