Mutuo per l’acquisto di un locale ad uso commerciale

Tutti coloro che vogliono comprare un locale ad uso commerciale per iniziare la propria attività, potrebbero richiedere un mutuo pensato ad hoc. Vediamo di cosa si tratta e come procedere alla richiesta.

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Il mutuo per l’acquisto di immobili ad uso diverso da quello abitativo (loft, uffici, negozi, fabbricati industriali, commerciali ed artigianali) rientra nella categoria dei prestiti personali finalizzati e ha caratteristiche diverse rispetto al mutuo per la prima casa. Il richiedente del mutuo per l’acquisto di un locale ad uso commerciale, deve portare alcune garanzie all’ente finanziatore. Innanzitutto deve illustrare l’attività che intende svolgere: in questo modo vengono messi sul piatto della bilancia i rischi d’impresa e le possibilità di successo. Secondariamente, viene presa in considerazione la possibilità di pignorare la casa di proprietà del possibile mutuatario; in alternativa, l’istituto di credito richiede una stima del valore di mercato dello stesso locale commerciale.

Inoltre, l’ente erogatore valuta se il richiedente sia in grado di rimborsare il mutuo tramite il tradizionale piano di ammortamento (che non potrà superare i vent’anni): per fare questo, si prende visione della sua dichiarazione dei redditi. Anche in questo caso, esiste un’alternativa: la presenza di un garante può facilitare le procedure. O ancora si può procedere alla stima del potenziale guadagno ricavato dall’attività. In questo caso, il cliente dovrebbe presentare un business plan, un piano di investimento che consenta di verificare la validità del progetto anche ai fini della sostenibilità delle rate, solitamente semestrali.

L’edificio mutuato non può essere né ceduto né alienato. Inoltre non è consentito neppure cambiare la destinazione d’uso per un periodo stabilito dal contratto. Qualora appurasse un cambio d’uso, l’ente finanziatore potrebbe richiedere la restituzione del capitale erogato e il pagamento di una penale. Parliamo infine del piano di rimborso del mutuo che può essere strutturato in due modi. Tramite la tradizionale procedura RID che prevede l’apertura di un conto corrente presso lo stesso istituto di credito erogante il finanziamento e l’addebito diretto delle rate. Oppure tramite l’utilizzo di bollettini postali prestampati o cambiali bancarie: questa possibilità esiste solo nel caso l’importo sia costante e il tasso d’interesse fisso.

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