Assicurazione Vita iLife di Genertellife

Parliamo oggi di un’assicurazione sulla vita proposta da Genertel Assicurazioni.

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iLife è l’assicurazione sulla vita che risponde in modo semplice e puntuale ai bisogni di protezione di tutti: affianca l’assicurato nel mantenimento e nel miglioramento del suo stato di salute attraverso strumenti di prevenzione e premia i comportamenti virtuosi; tra le polizze assicurative sulla vita in Italia è l’unica che prevede la ricerca dei cari dell’assicurato in caso di evento per dare loro un sostegno economico immediato.
Il cliente può scegliere la somma da assicurare e la durata della copertura. In caso di decesso, sarà corrisposta al beneficiario la somma stabilita; inoltre se il beneficiario stesso lo desidera, può richiedere l’Instant Benefit, ovvero un anticipo del Capitale Assicurato (fino a € 10.000) per far fronte alle prime spese impreviste.
Con l’opzione Care Program l’assicurato ha la possibilità di ottenere fin da subito un check up medico gratuito e uno sconto del 10% sul premio della copertura base dell’assicurazione. Se vorrà poi mantenere lo sconto dovrà semplicemente ripetere gli esami ogni due anni. Per effettuare il check up medico ci si può rivolgere ad un centro convenzionato o ad un Centro medico di fiducia: il cliente riceverà successivamente uno sconto a titolo di rimborso forfettario del valore di € 30.

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Polizza Lungavita Generali

Prendiamo oggi in considerazione una polizza vita proposta da Assicurazioni GeneraliLungavita è la polizza vita ideale per coloro che vogliono garantire un futuro sereno e un sostegno economico alla propria famiglia, qualunque cosa accada. Scegliere Lungavita rappresenta un gesto di grande responsabilità nei confronti dei propri cari in particolare quando l’assicurato è la principale o unica fonte di reddito della propria famiglia.

Generali

Con Lungavita è possibile scegliere tra diverse coperture, flessibili e adattabili alle proprie esigenze e a quelle della famiglia, che consentano ai propri cari di proteggere il loro attuale tenore di vita nel caso in cui, nel corso della vostra vita familiare, si verifichi uno di questi eventi imprevisti all’assicurato: 

  • morte
  • invalidità totale e permanente
  • perdita di autosufficienza nel compimento degli atti elementari della vita quotidiana.

Inoltre, se l’assicurato non è un fumatore ha la possibilità di sottoscrivere Lungavita ad un prezzo decisamente vantaggioso.

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Le polizze contro la perdita dell’autosufficienza

Le polizze long term care (LTC), ovvero “cura a lungo termine” sono polizze che coprono il rischio legato alla possibile perdita dell’autosufficienza. Si tratta di polizze particolari che possono essere assimilate in parte a una polizza vita, in parte a una polizza malattia.

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Al momento della stipula occorre verificare se vi sia un periodo di carenza, ovvero un breve periodo iniziale in cui la garanzia non è operativa. Questa clausola viene utilizzata dalle compagnia per evitare di stipulare contratti con soggetti che abbiano già avuto avvisaglia del possibile e imminente verificarsi di una situazione di perdita dell’autosufficienza. È inoltre importante verificare le eventuali esclusioni della copertura ricordando che, in ogni caso, sono sempre escluse eventuali malattie preesistenti e non dichiarate dall’assicurato. Non vengono assicurate poi persone già affette da patologie ritenute particolarmente gravi.

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I piani individuali pensionistici

I piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP), detti anche Forme individuali pensionistiche (FIP), mirano a costruire una vera e propria pensione integrativa con il versamento di una rendita vitalizia. Si tratta di uno strumento di previdenza complementare alternativo ai Fondi Pensione, in cui è possibile far confluire il TFR. Per questa similitudine, l’ente di vigilanza è la COVIP e non l’IVASS.

PIP

Questo tipo di polizza ha delle limitazioni nelle forme di riscatto e prevede che il capitale possa essere erogato nella misura massima de 50% di quanto accumulato; la parte che rimane deve essere destinata alla rendita. Conviene quindi fare molta attenzione ai costi, alle modalità di calcolo dei rendimenti, alle norme relative all’erogazione delle prestazioni da parte della compagnia. Il pagamento della rendita non avviene in una data stabilita, ma quando l’assicurato raggiunge l’età per iniziare a fruire della pensione pubblica e purché siano stati effettuati versamenti per cinque anni. Il diritto di riscatto anticipato rispetto alla scadenza è limitato a ipotesi eccezionali. Si tratta quindi di polizze che prevedono vincoli temporali significativi. Per esempio sarà possibile riscattare anticipatamente quanto versato nel caso di verifichi un’invalidità permanente o uno stato di disoccupazione prolungata.

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Polizze linked, assicurazioni miste e assicurazioni complementari

Prendiamo oggi in considerazione tre diverse tipologie di assicurazioni sulla vita. Le polizze linked sono polizze collegate all’andamento o di un indice o di un fondo. Sono sostanzialmente veri e propri prodotti finanziari. Sono consigliabili solo a chi ha un’adeguata conoscenza dei mercati. In ogni caso, bisogna stare molto attenti ai contenuti della scheda sintetica e della nota informativa, dato che sono forme di investimento in cui è possibile perdere una parte dei premi versati. La polizza linked può essere di due forme.

Life-Insurance

La polizza Index linked prevede che il capitale assicurato sia determinato in funzione di un indice finanziario indicato nel contratto. Il rischio di queste assicurazioni è che l’indice di riferimento abbia un andamento negativo. Alcune prevedono delle tutele minime a favore dell’assicurato. Ad esempio, può essere garantito un capitale minimo o la restituzione dei premi versati. Sottolineiamo che non tutto quello che viene pagato per il premio viene investito in quanto la compagnia ne trattiene una parte per le spese. Nel caso ci sia una diminuzione degli indici di riferimento indicati sul contratto che determini una riduzione di oltre il 30% del valore del riscatto, l’impresa deve avvertire l’assicurato entro 10 giorni; deve anche comunicare ogni ulteriore riduzione del 10%.

Le polizze Unit linked prevedono che i premi vengano investiti in fondi di investimento costituiti dalla compagnia oppure in fondi esterni (detti Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio – OICR). Il rendimento della polizza sarà quindi legato all’andamento di questi fondi che possono essere obbligazionari, azionari, bilanciati, monetari, oppure possono avere caratteristiche miste. Anche in questo caso la compagnia tratterrà la quota di propria competenza per le spese: quindi il premio investito sarà inferiore al premio pagato. Per garantire maggiore chiarezza sul prodotto è previsto che i fondi siano suddivisi in sei classi di rischio, da quello basso a quello molto alto. Può accadere che queste polizze non abbiano garanzie minime di risultato con il rischio, quindi, di vedersi rimborsare alla scadenza somme inferiori a quelle versate. Nel caso ci sia una perdita che supera il 30% dei premi investiti, l’impresa deve avvertire l’assicurato entro 10 giorni; deve anche comunicare ogni ulteriore riduzione del 10%.

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La polizza caso morte

Pensando alle origini, l’assicurazione per il caso di morte era la forma tipica di assicurazione sulla vita. Ora è un po’ meno diffusa ma è di grande interesse per coloro che hanno figli piccoli, coloro che non matureranno a breve il diritto alla pensione e per coloro che non hanno grossi risparmi da lasciare in eredità.
Generalmente, il pagamento della prestazione da parte dell’assicuratore avviene solo se la morte si verifica entro un determinato periodo di tempo, da un minimo di 1 ad un massimo di 20 anni. Si tratta della formula più diffusa, denominata “formula temporanea caso morte”. In casi più rari alcune compagnie prevedono che la prestazione venga erogata in qualunque momento accada la morte, mentre il versamento del premio avvenga solo per un certo periodo indicato sul contratto; in questo caso si parla di “polizza vita intera caso morte”.

polizza caso morte

In questa particolare tipologia di polizza, le condizioni di salute dell’assicurato assumono particolare importanza. Proprio per questo, spesso viene richiesta una visita medica a spese dell’assicurato. Se non viene fissata nessuna visita medica, la copertura assicurativa non comincia subito, ma solo dopo un periodo di carenza, la cui durata è indicata nel contratto. Se la morte dell’assicurato avviene prima che sia trascorso questo periodo, ai beneficiari viene restituito solo il premio pagato, al netto di imposte e spese.
Nel caso in cui la visita medica venga effettuata, la garanzia è di solito immediatamente operativa. In alternativa alla visita medica, viene richiesta la compilazione di un questionario sanitario sulle proprie condizioni di salute o di vita. È necessario compilare questo documento con molta attenzione, dato che eventuali dichiarazioni inesatte o reticenti sullo stato di salute attuale e passato possono portare allo scioglimento del contratto o al diniego dell’indennizzo in caso di decesso.
Nelle polizza vita, il rischio di morte è coperto qualunque sia la causa e ovunque si verifichi. Tuttavia, in taluni casi la copertura non è operante. Ad esempio in caso di:

  • dolo del contraente o del beneficiario (omicidio dell’assicurato commesso proprio dal contraente o dal beneficiario);
  • morte dovuta a partecipazione ad atti dolosi (rapina, etc.);
  • morte dovuta a partecipazione ad atti di guerra, esclusi i militari professionisti che abbiano indicato in polizza la presenza del rischio professionale;
  • morte per incidente di volo se l’assicurato fa parte dell’equipaggio dell’aereo o se, pur viaggiando come passeggero, c’è una situazione irregolare per quanto riguarda autorizzazioni o brevetti di volo;
  • suicidio nei primi due anni successivi alla stipulazione del contratto.

Questi sono solo alcuni esempi. È necessario verificare il contratto specifico per vedere tutte le esclusioni.

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La polizza caso vita

Lo scopo originale delle polizza caso vita era quello previdenziale e non quello di accumulare capitali. Tradizionalmente, infatti, la polizza caso morte prevedeva il pagamento del capitale, mentre la polizza caso vita prevedeva la rendita, al fine di poter mantenere un reddito adeguato anche quando, con la vecchiaia, la possibilità di guadagnare fosse diminuita. Nel tempo questa distinzione così rigida è venuta meno e le polizze caso vita sono diventare in certi casi dei veri e propri prodotti finanziari.

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I prodotti vita possono essere molto diversi tra loro e hanno un grado di complessità ben superiore alle polizze caso morte. Per questa ragione, è molto importante leggere attentamente il fascicolo informativo, in particolare la nota informativa e la scheda sintetica. Ricordiamo che la nota informativa è il documento che ha lo scopo di informare chi intende stipulare un’assicurazione sulla vita degli aspetti essenziali del contratto, delle garanzie, della durata e delle prestazioni offerta dall’impresa assicuratrice. In parole semplici, mette nero su bianco i diritti e i doveri delle parti. Per essere valida, deve essere redatta in italiano e deve indicare espressamente quali sono i costi e i rischi connessi alla firma del contratto. La scheda sintetica costituisce, invece, una specie di riassunto delle caratteristiche principali del prodotto. Si tratta di un documento più breve e di più facile lettura, che offre utili elementi di comparazione sull’ipotetica redditività del prodotto. In questo documento devono essere inseriti gli indici ISTAT dell’inflazione degli ultimi anni e il rendimento medio dei titoli di Stato.
È fondamentale anche valutare bene tutte le spese (i caricamenti) e quale sia la quota di premio realmente investita. Tutti gli oneri connessi alla gestione della polizza potrebbero infatti annullarne il rendimento.
La forma più diffusa si assicurazione sulla vita è quella rivalutabile. Prevede che il premio pagato venga investito dalle compagnie assicurative in apposite gestioni separate e che gli utili vengano poi riconosciuti all’assicurato. Da tenere presente che non tutto il premio viene investito: una parte viene trattenuta dall’assicuratore a titolo di caricamenti.

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Polizza sulla vita: premio, capitale e rendita

Il premio è la somma da pagare per ottenere determinate prestazioni o garanzie da parte della compagnia assicurativa. L’ammontare del premio dipende da tutta una serie di fattori: professione, età, durata, garanzie prestate. L’assicurazione non è tenuta ad indicare quali siano i criteri di calcolo adottati. Quindi il richiedente può solo conoscere il premio finale, mon il modo attraverso cui la compagnia lo ha calcolato.

Resposabilità civile

Un suggerimento che può valere in linea generale è quello di fare molta attenzione alle polizze indicizzate e rivalutabili. Se da una parte il meccanismo dell’indicizzazione adegua le prestazioni dell’assicuratore al valore del denaro, dall’altra infatti rende molto difficile prevedere a quanto ammonterà il premio da pagare nel corso del contratto. Il rischio è quindi quello di trovarsi di fronte all’obbligo di versare somme che vanno al di là delle proprie possibilità. Nel caso di voglia comunque stipulare un contratto con un premio indicizzato è meglio far inserire la clausola “di stabilizzazione del premio” che consente di fermare l’aumento del premio stesso. Un altro aspetto importante riguarda il pagamento del premio. Nelle polizze vita sono previsti due tipi di premi:

  • premio unico, pagato dall’assicurato una vola sola anticipatamente, all’inizio del contratto. Varia a seconda delle garanzie prestate ma, generalmente, si parla di cifre consistenti;
  • premio ricorrente, pagato a scadenze periodiche per tutta la durata del contratto, di solito una volta all’anno. Può essere anche suddiviso in rate mensili, trimestrali, semestrale, etc. I costi aggiuntivi del frazionamento fanno ovviamente aumentare le spese amministrative a carico dell’assicurato e devono essere indicati nella nota informativa.

Esiste infine il premio unico ricorrente che dà all’assicurato una certa flessibilità nel versamento dei premi: dopo aver versato il premio iniziale, può infatti decidere quando pagare quelli successivi e di variarne l’ammontare senza essere penalizzato, come invece accadrebbe se smettesse di pagare. Infatti, i vari versamenti non vengono considerati come rate del premio, ma come una serie di premi unici che si susseguono nel tempo.

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Polizza sulla vita: riattivazione, riduzione e riscatto del contratto

Abbiamo già visto in un precedente articolo che se passa il periodo di tolleranza senza che il premio venga pagato, il contratto assicurativo si risolve e l’assicurato perde ogni diritto alle garanzie prestate dalla polizza, a meno che non ci siano le condizioni per il riscatto, la riduzione o la riattivazione dell’assicurazione previste dal contratto. Vediamo ora di cosa si tratta.

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Nel caso della riattivazione, il contratto risolto può essere riattivato entro un termine indicato nel contratto stesso. Generalmente si parla di sei mesi dalla scadenza della prima rata di premio non pagata. Per riattivare, occorre semplicemente versare le rate di premio arretrate, insieme agli interessi legali. Trascorso il termine indicato sul contratto, la riattivazione può ancora avvenire ma solo dietro ad un’espressa domanda dell’assicurato e una specifica accettazione scritta della compagnia che può richiedere nuovi accertamenti medici, prima di decidere se dare o meno il consenso. Il contratto può comunque prevedere un termine massimo, in genere di due anni, dalla scadenza della prima rata di premio non pagata per procedere alla riattivazione. Da tenere a mente che durante il periodo in cui non si versano soldi non c’è copertura per il caso morte.

Nell’ipotesi in cui il contraente non possa o non voglia continuare a pagare i premi, è possibile in alcuni casi ottenere la riduzione del contratto, ovvero la sospensione definitiva dei versamenti. Una volta versato un numero minimo di premi indicato sul contratto, generalmente tre annualità, è possibile interrompere il pagamento dei premi. In questo caso, la polizza rimarrebbe attiva, la compagnia continuerebbe a rivalutare la somma investita e alla scadenza pagherebbe un capitale ridotto in base ai premi versati. Nel caso si opti per la riduzione, è necessario inviare una lettera alla compagnia assicuratrice nella quale si comunica la propria decisione. Se ci si limitasse a sospendere il pagamento dei premi, infatti, l’assicuratore non potrebbe sapere se il cliente ha optato per la sospensione, riservandosi la possibilità di riattivarla, o per la riduzione o, ancora, per il riscatto. In alcuni casi, durante il periodo in cui non si versano soldi, è comunque prevista una copertura per il caso morte; è una clausola da ricercare attentamente nel proprio contratto.

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Assicurazione sulla vita: il contratto

Nelle assicurazioni vita assume particolare importanza la distinzione tra la figura del contraente (chi stipula il contratto); dell’assicurato (la persona la cui vita è oggetto del contratto); e del beneficiario (colui a cui spettano le somme assicurate). Le tre figure possono coincidere oppure essere soggetti diversi. L’assicurazione può quindi essere stipulata: sulla vita propria o su quella di una terza persona (nel secondo caso è necessario il consenso scritto e irrevocabile dell’assicurato); o in favore di una terza persona (il contraente attribuisce fin dall’inizio il diritto ad ottenere le prestazioni dell’assicurato a un terzo, cioè a una persona diversa da se stesso.

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Al momento della firma della proposta, l’assicuratore può sottoporre all’assicurato un questionario contenente una serie di domande sulla sua professione e sulle sue condizioni di salute. In caso di professioni considerate rischiose, si possono applicare sovrapprezzi o esclusioni, nel caso in cui l’attività può essa stessa causare la morte. Le condizioni di salute vengono accertate mediante il questionario, ma se il capitale assicurato supera un certo valore, è richiesta una visita medica, i cui costi sono solitamente a carico dell’assicurato.
A seguito della sottoscrizione di una polizza vita, il cliente ha la possibilità di ripensarci, mediante l’esercizio del diritto di revoca della proposta. Il contratto si intende perfezionato, infatti, solo quando la proposta è stata accettata dalla compagnia e l’assicurato è stato messo a conoscenza dell’avvenuta accettazione. Fino al momento in cui viene a conoscenza dell’accettazione, l’assicurato può revocare la proposta e, se ha gia pagato il premio, può ottenerne la restituzione, che deve avvenire entro 30 giorni. Una volta che la compagnia ha accettato la proposta e il contratto è stato concluso, l’assicurato ha ancora 30 giorni per recedere dal contratto. L’assicuratore avrà altri 30 giorni per rimborsare il premio ricevuto. Potrà trattenere la quota relativa al periodo per il quale il contratto ha avuto effetto e le spese sostenute, individuate e quantificate nel contratto. Per poter usufruire della revoca e del recesso, è necessario che la polizza abbia una durata di almeno sei mesi.

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